Sintra è una città portoghese a ca. 30 km da Lisbona: la località  - con vocazione turistica - si sviluppa su un buon numero di frazioni che ospitano in totale una popolazione vicina ai 400.000 abitanti.

Ho già parlato di una bizzarra costruzione di epoca relativamente recente (inizio XX secolo), la "Quinta (tenuta) de Regaleira": ora voglio raccontarvi la storia di un edificio religioso sorto nel verde a poca distanza dal noto circuito dell'Estoril.

Il monastero di Sao Jeronimo de Penha Longa venne edificato nel 1390 e rielaborato in stile manuelino/neoclassico nel XVI secolo; ospita la chiesa di Nostra Signora della Salute, ricostruita dopo un violento terremoto nel XVIII secolo in stile neoclassico e barocco. Attualmente ha una destinazione turistico-ricettiva e i suoi colori in stile portoghese non aiutano a immaginare quale fosse il primitivo aspetto.

Vicino alle cucine conventuali troviamo la Fonte da Porca, una bizzarra fontana con la scultura di un maiale selvaggio; nota sin dal 1620, alle sue acque viene attribuito - a torto o a ragione - un potere curativo del corpo e dell'anima.

Nei pressi del monastero ho individuato tre "Jardim" (giardini), considerati in passato luoghi di contemplazione e meditazione:
- Jardim do Cerco: terminato nel XVI secolo dal Cardinale Rey D. Henrique, è decorato con ceramiche d'epoca e racchiude una fontana; il tutto si trova a poche decine di metri dal monastero ed è piuttosto malmesso per la carenza di manutenzione;
- Jardim do Nùncio, costruito nel 1552 dal Nunzio Apostolico Pompeu Zambicàrio; la struttura è circondata da un muro merlato e contiene una grande vasca, una cappella dedicata a San Giovanni Battista e otto nicchie laterali destinate ad accogliere composizioni floreali; davanti alla cappella si notano alcuni "azulejos" d'epoca decorati con soggetti diversi; discretamente conservato, viene addobbato e poi  utilizzato per la celebrazione di matrimoni;
- Jardim de Sao Goncalo: costituito da un agrumeto e da una fontana del XVIII secolo; la cappella, dedicata a San Goncalo, è rivestita da "azulejos" e conserva una statua del santo; all'esterno muri affrescati e una grande vasca, in tutto in pessimo stato di conservazione, come si evince dalle profonde crepe che non promettono alcunchè di buono.

Poco distante ecco un mulino, il cui primo impianto viene fatto risalire al XVII secolo; tuttavia la struttura appare oggi  come architettura agricola del XIX secolo; utilizzato in passato dal vicino monastero, dovrebbe conservare al suo interno i meccanismi molitori; oggi è chiuso e non viene più usato.

Alfredo Izeta

 


 

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