LA FISARMONICA
LA CITTA' DI BELLUNO E IL SUO GRANDE MAESTRO ERNESTO BELLUS

di Arnaldo De Porti

Anni addietro, un caro amico che sapeva attribuire il valore dell’amicizia nella sua vera accezione, accompagnandola con rara sensibilità ed intelligenza non solo nei miei confronti ma anche del prossimo tutto,  mi ha chiesto di collaborare alla ricerca di un titolo da inserire in un suo prestigioso compendio storico che, di lì a poco, è uscito con impaginazione grafica elegantissima ed una  Beautiful BookCovers,  come direbbero gli anglosassoni, da non essere seconda nemmeno a certi messali stampati dalle tipografie vaticane.

Quest’uomo, era Francesco De Luca, fondatore della famosissima “Sala di Cultura”, in Belluno, sul conto del quale non posso esimermi, anche in quest’occasione, dall’esprimere apprezzamenti che non siano diversi da una profonda gratitudine.  Francesco infatti ha facilitato il mio inserimento socio-culturale nella provincia di Belluno dopo il mio trasferimento dalla Serenissima-Venezia, senza peraltro tagliarne i legami affettivi da parte mia, tanto da poter dire che questa mia decisione è sembrata…ratificare una storia  comune che unisce da sempre Belluno e Venezia: un legame storico  rimasto solido in me  è stato quello di Dino Buzzati, che mi ha provocato un personale piacevolissimo transfert culturale volto ad approfondire  anche l’excursus artistico-musicale di un altro  nostro famoso cittadino, Ernesto Bellus. Questi infatti, da oltre mezzo secolo, con impegno e saggezza, ha saputo dare smalto culturale (e continua) alla Città di Belluno, portando il “respiro dolomitico” in varie parti del mondo, come in  Canadà, Messico, Brasile e diversi altri paesi europei, oltre ovviamente in Italia, e ciò attraverso il… mantice della fisarmonica che, per chi non conosce abbastanza detto strumento, ha la funzione di “ossigenare” le note dal suo interno, come succede per i nostri polmoni.

Forse questa comparazione, sia pur di contesto diverso, mi spinge a sottolineare  la ricca produzione artistica di questo nostro Maestro il quale, in mezzo secolo di vita musicale vissuta all’insegna di una “vis” interiore che lo ha portato a mettere insieme varie orchestre, note, accordi, pezzi musicali, seminando cultura musicale in gran parte del mondo, realtà questa non facile da accordare (ed il verbo ci sta tutto visto che si parla di musica), ha disegnato uno spaccato della sua professione da ascrivere ad un curriculum  storico di tutto rilievo.

Anzitutto, vorrei dire che la nostra provincia deve essere orgogliosa di poter annoverare fra i suoi nomi migliori un personaggio come Ernesto Bellus, nato il 26 settembre 1947 a S. Giustina (Belluno), luogo a cui è rimasto da sempre legato malgrado i suoi tanti spostamenti imposti dalla professione e dalle attività connesse. Ed un grazie va da subito, se vuoi anche indirettamente,  anche alla moglie, Sig.ra Lidia, non sottacendo il detto secondo il quale alle spalle di un grande uomo esiste sempre una grande donna che, nel caso di specie, ha saputo condividere le…tonalità, anche fra le più difficili, da inserire in un contesto che richiede ben altro rispetto alle cose comuni di ogni giorno.

A questo proposito, mi viene in mente un aneddoto che mi raccontava spesso un mio direttore generale di banca: gli capitava spesso di rientrare a casa per pranzare con un certo appetito dopo aver accumulato diverso nervosismo connesso alla gestione della banca, erogazione di fidi, gestione del personale ecc, ma non trovava niente da mangiare in quanto la moglie, una pittrice di valore, in quel preciso istante, si stava ispirando col pennello …e doveva attendere che l’ispirazione facesse il suo corso.

Qualcuno si chiederà il perché di questo aneddoto. La risposta è questa: non è facile conciliare l’arte con gli aspetti ordinari della quotidianità, come sarà successo anche al Maestro Bellus, seppur in diverso contesto di genere. E proprio per questo va ribadito un grazie anche alla Signora Lidia.

Questo preambolo è servito, posto che ce ne fosse stato davvero bisogno, per dare riviviscenza a vari aspetti della vita di Bellus, il quale, si è diplomato a soli 18 anni in fisarmonica sotto la guida del famoso Maestro Luigi Lanaro dell’omonima Accademia di Roma, maestro che, anche ai tempi di chi scrive, era un pilastro fra i più accreditati della fisarmonica, in un periodo in cui questo strumento non aveva diritto di cittadinanza nei conservatori.

Ci sarebbe da scrivere un libro voluminoso sulle tappe che hanno caratterizzato la vita artistica del Maestro Bellus ed anche ora, nelle more della scrittura, non saprei quale opzione scegliere fra il continuare a scrivere per fare davvero un libro, oppure scegliere per un resoconto storico della vita artistica del Maestro a partire dai suoi primi passi per passare, attraverso varie tappe, alla musica d’insieme, alla scuola che inizia a dare i suoi primi ottimi risultati, al battesimo della “Fisorchestra Gioacchino Rossini ed infine alle varie sue “performance” in Italia ed all’estero. In ogni caso, anche scegliendo tutte e due le opzioni, rischierei di fare un doppione di quanto è stato riportato in “50 Anni di Musica del Maestro Ernesto Bellus, 1965-2025”,  un libricino molto bello e ricco, stampato di recente sotto il patrocinio della Regione Veneto, Provincia di Belluno, Comune di Belluno, Comune di Feltre e Comune di S. Giustina.

Per adesso, vorrei limitarmi alla descrizione cronologica degli incontri, delle persone, degli allievi e delle varie attestazioni ricevute dal Maestro, demandando così alla curiosità storica di chi legge, gli sviluppi di detti incontri. E per fare ciò, devo avvalermi del supporto del suddetto libro, le cui foto in esso inserite, partono dalle prime sessioni d’esame degli allievi con l’Accademia “Lanaro” di Roma nel lontano 1967, 1968, 1970 e 1972,  ai primi concorsi di Mosnigo, di Recanati, di Camalò, Ancona, ecc.ecc., fino alle varie “performance-concerti” di S. Giustina, Agordo, Trichiana, Belluno, San Gregorio nelle Alpi, Lentiai ecc.ecc… e non si finirebbe mai…

Poi, i grandi eventi con la trasferta organizzata nel 1982 dalle Diocesi di Belluno e Treviso a Roma, in onore di Papa Luciani con  Giovanni Paolo II,  il Concerto nella Basilica di San Marco, all’Auditorium S. Fedele di Milano (1983), il Concerto di Gala del Concorso Internazionale di Castelfidardo (1983), il Concerto a Thionville e Metz in Francia, al Concerto al parlamento europeo di Lussemburgo (1985), a Liegi (1986), il concerto tenuto a Groningen/Olanda) 1986 ecc, ecc.,  eventi tutti citati a memoria fra i tanti che ci sarebbero ancora da ricordare e che richiederebbero ben altro anche rispetto alla stesura di un grosso volume storico.   Insomma, come detto dianzi, non guasterebbe una “sbirciatina” al libro di cui ho parlato sopra per avere un quadro più completo ed esaustivo di quanto ha caratterizzato la vita musicale del Maestro Bellus.

E che dire delle firme autorevoli delle personalità che hanno voluto apprezzare con i loro numerosi  scritti  l’attività di questo nostro Maestro, peraltro ancora molto in auge dopo il suo mezzo secolo di vita artistica ?

A questo punto, senza citare dette firme che si sono espresse in maniera professionalmente autorevole nei confronti del nostro concittadino, come artisti, musicisti, politici, scrittori, filosofi ecc., ho pensato di creare personalmente un’immagine del Maestro sulla base di vecchi ricordi, anche personali, di notizie lette sui vari giornali e riviste, sullo scambio di opinioni con persone “addette ai lavori”,   da cui è emerso che al Maestro Bellus, oltre ai titoli di Cavaliere e Commendatore di cui è stato insignito dalle più alte cariche dello Stato, debba anche essere insignito, da parte della gente comune, anche  il titolo di provetto comunicatore, titolo fors’anche ancor di più meritevole rispetto a quello di certi esperti nelle comunicazioni sociali,  come noi giornalisti.   

Perché ?

Da giornalista quale io sono da oltre mezzo secolo, non ho infatti alcun dubbio nell’affermare che il linguaggio del Maestro, alias musica, è l’unico esistente al mondo, e ciò alla faccia di tutte o quasi le diplomazie, linguaggio capace di far capire e risolvere i problemi  attraverso il cuore di ognuno di noi. Non per niente, per farmi capire, qualche tempo fa, se vuoi anche scherzosamente e con ragionamento infantile ma non troppo, ho invitato un amico fisarmonicista a livello nazionale di far entrare la musica, attraverso il …registro “musette”,  nei padiglioni auricolari di chi oggi invade, fomenta la guerra  ed ammazza per il potere, e ciò in funzione della pace.

Sarà anche retorica al giorno d’oggi parlare a questo modo, ma sicuramente la musica esprime ed esprimerà un linguaggio che, come dico spesso, non ha bisogno di interpreti per la traduzione.

Una provocazione, se vuoi anche da sogno irrealizzabile.  

Caro Maestro, che ne dice se organizzassimo un concertino da Putin-Zelensky e da Netanyahu ? Se non fosse possibile in loco, a tu per tu,  si potrebbe pensare anche in …videoconferenza, accordandoci con le rispettive ambasciate ?  Di certo faremmo di più rispetto alle diplomazie che finora hanno dimostrato di produrre solo acqua fresca…

Ah…dimenticavo di dire una cosa che mi onora e che oggi ricordo ringraziando il Maestro Bellus: si tratta di una offerta da lui fattami una trentina d’anni fa di entrare nella sua orchestra di fisarmoniche, ripropostami peraltro anche in questi giorni, a cui sia allora che adesso ho risposto negativamente in quanto, e la professionalità di allora, tutta da “rinfrescare”  (avevo infatti ripreso a suonare dopo 30 anni di inoperosità a causa dei continui spostamenti professionali in Italia ed estero),  e l’anagrafe di adesso (sono del 1935), non avrebbero certamente giocato a mio favore.

Comunque grazie, Maestro Bellus, della fiducia accordatami in queste due preziose opportunità !

ARNALDO  DE PORTI

 

Ascolta in sottofondo la
Fisorchestra del Maestro Bellus -  G. Rossini - Cavatina di Figaro (Largo al Factotum)

 


 

 

 

 

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